Le energie eolica e solare diventano programmabili
Sole e vento non si possono programmare. L’energia che sfornano, in pa rte, sì. L’integrazione di sistemi di storage su generatori fotovoltaici ed eolici permette di aumentare la «prevedibilità» di risorse innovative, grazie a sistemi che consentono di immagazzinare e sfruttare successivamente l’energia. Insomma: una “riserva” da fonti pulite che viene accumulata e messa in moto quando è più utile. La soluzione ha preso piede anche in Italia, con il lancio di alcuni impianti sperimentali dove i sistemi di stoccaggio (energy storage system, o Ess) sono integrati a impianti preesistenti. Al tema si è interessata anche Enel Green Power, che si occupa di fonti rinnovabili, con la creazione di due impianti a Catania e Potenza Pietragalla.
A Catania la società guidata da Antonello Cammisecra ha progettato un campo solare integrato con un sistema di accumulo in tecnologia Sodio Cloruro di Nichel (1MW/2MWh). A Potenza Pietragalla (18MW) il sistema di storage è integrato con il preesistente campo eolico e connesso alla rete At. Sono utilizzate batterie agli ioni di litio per adattarsi alla maggiore variabilità della risorsa, che richiede l’utilizzo di batterie power-intensive ( capaci di caricarsi e scaricarsi rapidamente). A quanto dichiara Egp, i primi due anni di test hanno evidenziato risultati in positivo: i sistemi di accumulo permettono di limitare l’intermittenza delle sorgenti rinnovabili, aumentando la possibilità di programmarle e di “spostare” l’immissione di energia nelle fasce di punta. Migliora anche l’accuratezza delle previsioni di produzione, con un taglio del 20-30% sugli errori di forecasting. Del resto, è l’intero futuro dello storage che sembra destinato alla crescita, complice il calo continuo dei costi (-73% dal 2009) che si accompagna a un aumento nell’efficienza generale.
L’industria delle rinnovabili se ne è accorta da anni e sta monitorando il fenomeno. Come spiega Giovanni Tula, responsabile innovazione e eostenibilità di Enel Green Power, lo«storage elettrochimico sta suscitando un crescente interesse da parte degli operatori del settore delle energie rinnovabili – dice. – Sia in ottica di miglioramento della loro “dispacciabilità” che della potenziale fornitura dei servizi di rete». Ora, però, la palla passa al regolatore. Come spiega Tula, «tocca alle autorità nei vari mercati adeguare il sistema regolatorio per riflettere le nuove possibilità offerte dalla tecnologia».
DA FONTE: “IL SOLE24ORE”