Efficienza energetica ed elettricità pulita sempre più strategiche
L’Italia è “medaglia d’oro” nell’efficienza energetica, secondo la graduatoria di Avvenia, sul podio con Germania e Gran Bretagna e superando Francia, Giappone, Australia, Stati Uniti, Canada, Cina, Russia, Brasile e India. Un contributo a questo risultato viene dalle scelte delle imprese italiane che puntano verso l’energia pulita e la sostenibilità.
Gli investimenti su questi temi danno un beneficio in termini di costi, perché la spesa in sostenibilità si traduce in un migliore prestazione delle aziende alla pari degli investimenti in macchinari nuovi e in tecnologie di produzione. Ma questi investimenti servono anche in chiave di mercato e di vendite?
Secondo alcune rilevazioni, i consumatori ripagano in termini di acquisto le scelte delle aziende sostenibili. Per esempio l’azienda energetica Sorgenia ha condotto un’indagine su un campione di mille persone per analizzare i comportamenti d’acquisto, da cui risulta che i clienti — avverte Simone Lo Nostro, direttore mercato e Ict di Sorgenia — scelgono in base a «un prezzo unico e chiaro» (62,8%), ma vogliono anche controllare in tempo reale i consumi (53,9%) e desiderano scegliere l’energia prodotta da fonti rinnovabili (34,6%).
Secondo un recente studio Nielsen la generazione dei “millennials” è disposta a pagare di più per un prodotto sostenibile (73%) e chiede che le aziende improntino alla sostenibilità le loro pratiche di business. Con la “rivoluzione tecnologica” che dà valore alle scelte dei consumatori, afferma uno studio della Bip presentato a Milano durante il Festival dell’energia, gli italiani stanno imparando a sfruttare la mole di dati messa a disposizione sul cloud da retailer e service provider. Carlo Capè di Bip sostiene che ci sarà «un abbattimento dei costi della generazione distribuita, ovvero il fotovoltaico a livello residenziale, il cui costo dell’energia prodotta sarà equivalente nell’arco di pochi anni al prezzo in bolletta; a crollare sarà anche il costo dell’immagazzinamento dell’energia prodotta in casa, che scenderà del 30% da qui al 2020».
Queste le rilevazioni sui consumatori. Le aziende più sensibili ad ascoltare i clienti sono prontissime ad assecondare la tendenza green. Ovviamente le aziende energetiche e del settore degli elettrodomestici sono le prime a investire nell’efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili d’energia. Qualche esempio di buone idee che funzionano espresse dal mondo dell’energia.
Attraverso “l’internet delle cose” nel mondo è possibile ridurre il consumo di energia e puntare a un risparmio di 270 miliardi di euro con il ricorso all’illuminazione led, conferma una ricerca sostenuta da Philips e realizzata dall’Osservatorio Internet of things della School of management del Politecnico di Milano. Investe su questo settore il gruppo italiano Noka, nato da Unique Lights Italia e specializzato nella progettazione di soluzioni per l’efficienza energetica sostenibile, il quale ha costituito una joint venture con Swissnanotech per sviluppare illuminazione a led trattati con nanomateriali in grado di purificare gli ambienti eliminando virus, batteri ed altri inquinanti. E investe sull’innovazione nella sostenibilità energetica la Veos che, attraverso la partecipata Teon sta lanciando le caldaie ad altissima efficienza Tina e Retina.
Ma se il settore delle apparecchiature energetiche deve per forza di cose puntare sulla sostenibilità, meno ovvi sono i casi delle aziende di altri comparti che usano gli investimenti in efficienza per fare leva anche sul consumatore. Interessanti sono i casi dei progetti ambientali del colosso SC Johnson (detergenti, insetticidi, prodotti per la casa) e del gruppo birraio olandese Heineken, il quale con il programma Brewing a better world sta coinvolgendo nella sostenibilità tutte le funzioni dell’azienda in tutto il mondo. In Italia il programma della casa birraia è applicato da un gruppo di lavoro di 30 persone che in questi anni hanno varato un piano di investimenti in sostenibilità per circa 29 milioni di euro. Di questi, 7 milioni sono stati dedicati al miglioramento dell’impatto ambientale, 13,5 alla sicurezza e 8 all’efficienza degli impianti, arrivando a usare il 100% di energia elettrica da fonti certificate: gli impianti fotovoltaici istallati nei birrifici di Massafra (Taranto) e Comun Nuovo (Bergamo) sono un modello per gli altri stabilimenti della multinazionale.
Altro caso recente è quello di Alcantara, che ha conseguito la neutralità di emissioni di CO2 insieme con risultati economici 2015 da record, segno che la sostenibilità ambientale può affiancarsi a quella economica. Poi c’è il caso della Agc Flat Glass Italia (vetro piano) che con BeFree gestisce il suo impianto fotovoltaico da 1,6 megawatt; o ancora l’esperienza del cantiere Sanlorenzo, che ha lanciato uno yacht ibrido. Ma gli esempi sono ormai tantissimi.
Fondamentale è il ricorso alla ricerca e all’innovazione. Otto squadre di studenti italiani delle superiori da Basilicata, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Sicilia gareggeranno nella Shell Eco-marathon che a Londra dal 30 giugno al 3 luglio confronterà 200 veicoli ad alta efficienza energetica progettati da 2mila studenti di 28 Paesi europei. E innovazione fuori dall’ordinario è quella del caseificio e latteria sociale 3A di Arborea (Oristano) dove il letame degli allevamenti sardi viene fatto fermentare per ottenere il metano che alimenta il motore dei furgoni.
DA FONTE IL SOLE 24 ORE
“Diego Giliberto“