LA MODA INCONTRA IL MONDO GREEN

Ladini investe nel Retail e amplia la fabbrica green

Nuove assunzioni a Filottrano, a Milano il primo monomarca

Sarà a Milano il primo monomarca Ladini: non in una zona qualsiasi, ma nel quadrilatero della moda. Non in una qualsiasi delle strade dello shopping di lusso, bensì in via Gesù, che nel gennaio 2015 fu ribattezzata “Via dell’uomo”: 270 metri in cui si concentrano i più famosi marchi della moda e del life style maschile, con al centro il Fuor Seasons, uno dei pochi hotel cinque stelle lusso della città.
«Pensavamo a un negozio a insegna Ladini da molto tempo, ma abbiamo aspettato di trovare la location giusta – spiega il presidente Andrea Ladini –. Quello di remailer è un mestiere che dovremo imparare: si tratta di un investimento enorme in termini economici ma anche di energie e di cambiamento culturale». Il negozio aprirà entro Natale e avrà una superficie di circa 400 metri quadrati, notevole per la via e la zona.
Gli investimenti non si fermano al Retail: «Nel 2014 abbiamo ingrandito lo showroom di via Manzoni, sempre a Milano e sempre nelle vicinanze del quadrilatero. Sul fronte produttivo invece abbiamo investito 11 milioni nella sede marchigiana e assunto alcuni giovani e in questo il Jobs Acta è stato molto utile». Lo stabilimento di Filottrano (Ancona) occupa circa 10mila metri e Ladini è stata una delle prime imprese della zona a posizionare sul tetto un impianto fotovoltaico e a installare filtri anti inquinamento hi-tech che migliorano la qualità dell’ambiente circostante.
Nel 2015 il fatturato dell’azienda, da sempre specializzata in capispalla, è «cresciuto a una cifra a 75 milioni di euro, con un export che sfiora il 70%». Per il 2016 il presidente è ottimista: «Le crescite delle ultime due stagioni che abbiamo presentato, la primavera-estate 2017 e l’autunno-inverno successivo, sono intorno al 20%. Raccogliamo i frutti di un lavoro sullo stile iniziato più di vent’anni fa, quando decidemmo di lanciare il nostro marchio, oltre a produrre per brand del lusso italiani come, all’epoca, Valentino e Versace».
A fondare Ladini furono, nel 1978, Andrea e i suoi due fratelli Luigi e Lorena: all’epoca avevano, rispettivamente, 18, 21 e 19 anni. «Oggi abbiamo quasi mille dipendenti, tra quelli diretti e l’indotto, e continuiamo a produrre per grandi marchi del lusso. Abbiamo inoltre avviato il passaggio generazionale: sono già sei i membri della seconda generazione che lavorano in azienda. Prima però hanno fatto tutti esperienze all’estero o in altri contesti – racconta Andrea Ladini –. Nel medio-lungo termine potremmo valutare la quotazione in Borsa, ma per ora lo considero un sogno. Dobbiamo crescere come fatturato e migliorare in fatto di governane. Senza mai perdere la concentrazione sul prodotto».
Alla crescita del 2015 ha contribuito, dopo anni di stagnazione, anche l’Italia, dove le vendite sono cresciute del 15%: «Siamo presenti nei migliori multimarca del Paese e molti clienti sono stranieri, però abbiamo visto il ritorno nei negozi degli italiani». La distribuzione Whole sale conta circa 400 punti vendita in tutto il mondo, tra multibanda e dipartimento storie e tra i mercati principali ci sono Giappone, Corea, Germania e Paesi del nord Europa. «Per capire il nostro prodotto e in particolare la nostre giacche, caratterizzate da un “fiore” in stoffa infilato nell’occhiello, ci vuole una certa cultura del vestire e un amore e conoscenza per la qualità dei tessuti – conclude Andrea Ladini –. Giapponesi e coreani apprezzano moltissimo, ma pensiamo che i cinesi stanno imparando molti in fretta e vediamo grandi opportunità sia in Cina sia negli Stati Uniti, dove made in Itali ed esclusività, specie per l’uomo, sono valori sempre più importanti».
DA FONTE IL SOLE 24 ORE

Giulia Crivelli