Con il Def blindati dal Parlamento 60 miliardi di agevolazioni fiscali
ROMA
Il Parlamento blinda 60 miliardi di agevolazioni fiscali. O quanto meno invita il Governo a non toccare i bonus famiglia, lavoro e quelli edilizi. Allo stesso tempo chiede al Governo di proseguire nella riforma del sistema tributario, prevedendo che la riduzione del prelievo fiscale proceda di pari passo con la lotta all’evasione fiscale.
Con le risoluzioni al Documento di economia e finanza approvate ieri dalle Camere, dunque, senatori e deputati hanno fornito all’Esecutivo una serie di indicazioni da recepire con la prossima legge di Stabilità. Sul fronte delle spese fiscali il Parlamento ha dunque chiesto al Governo di sterilizzare con la prossima manovra di bilancio le clausole di salvaguardia sull’Iva (circa 16 miliardi, lo 0,9% del Pil), oltre che ricorrendo agli spazi di flessibilità anche attraverso un mix di interventi di revisione della spesa pubblica (si veda il servizio in pagina) comprese le spese fiscali. Ma con un’avvertenza: dal piano di riassetto delle agevolazioni fiscali dovranno essere escluse quelle sul lavoro e la famiglia, nonché quelle relative alle ristrutturazioni edilizie e alle riqualificazioni energetiche degli edifici. Non solo. Queste ultime dovranno essere rafforzate. Che tradotto nell’immediato potrebbe anche voler dire renderle strutturali almeno per il prossimo triennio. Una sorta di scudo, dunque, a circa 60 miliardi di euro che oggi sotto queste quattro voci (che diventano cinque se si volesse considerare anche il bonus mobili) erodono gettito all’Erario. Dalle statistiche fiscali delle dichiarazioni dei redditi 2015 riportate sul sito del Mef, infatti, i carichi di famiglia interessano oltre 12 milioni di contribuenti e pesano sul bilancio pubblico per 13 miliardi di euro. Che diventano 42 se si guardano le agevolazioni fiscali riportate sotto la voce “lavoro dipendente, pensione e redditi assimilati”. In media valgono 1.174 euro a contribuente. Ristrutturazioni edilizie ed ecobonus, sul quale abbiamo preso a riferimento la spesa ammessa allo sconto Irpef rateizzato per dieci anni, vale in media 538 euro l’anno per chi ha ristrutturato caso e 765 euro per chi ha effettuato lavori di riqualificazione energetica.
La revisione delle tax expenditures al netto di queste voci sarà dunque un lavoro complesso e che al momento non ha prodotto i risultati sperati negli ultimi anni. Come ha evidenziato la stessa Corte dei conti nel rapporto sulla Finanza pubblica le agevolazioni fiscali ora erodono all’erario circa 313 miliardi di euro (erano 254 miliardi nel 2011) imputati a 799 tipologie differenti tra detrazioni, deduzioni, riduzioni di aliquote e regimi agevolati (erano 720 cinque anni fa). Ora spetterà alla Commissione prevista dalla delega fiscale e che il Governo sta per rendere operativa in questi giorni affrontare il “totem” delle tax expenditures e presentare a ottobre con la nota di variazione al Def i possibili tagli che saranno resi operativi con la prossima legge di bilancio.
Stesso compito spetterà alla Commissione che, sempre secondo l’attuazione della delega fiscale, dovrà stimare il recupero della lotta all’evasione. Contrasto al sommerso che stando alle indicazioni delle ultime ore del Parlamento dovrà puntare soprattutto sulla digitalizzazione e sull’utilizzo dei dati a partire dalla fatturazione elettronica.
DA FONTE IL SOLE 24 ORE
“Marco Mobili“