Helsinki punta sulle rinnovabili
Già superato il target per il 2020 (38% del totale), stanziati 80 milioni per il 2017-18
La Finlandia brucia le tappe e punta con sempre più decisione sulle energie rinnovabili, aprendo interessanti prospettive per le aziende del settore. Il Paese ha già raggiunto, in anticipo, l’ambizioso target di energia prodotta da queste fonti: il 38% del totale (per la Ue è il 20%), inizialmente fissato per il 2020 e superato di un punto e mezzo percentuale. Il Governo ha dunque aggiornato gli obiettivi e ora punta a superare il 50% entro il 2030, dimezzando al tempo stesso le importazioni di petrolio e innalzando al 55% il grado di autosufficienza energetica; per agevolare il percorso, nel prossimo biennio saranno stanziati 80 milioni di euro, destinati perlopiù a biocarburanti e progetti pilota nel campo delle nuove tecnologie.
«Le tecnologie pulite – conferma Ilkka Homanen, direttore del programma Cleantech di Finpro, l’ente finlandese che si occupa tra l’altro di promuovere gli investimenti in Finlandia – sono una delle priorità del Governo, a cui viene destinata una quota considerevole della spesa pubblica». La “bioeconomia”, che utilizza le risorse biologiche naturali per trasformarle in cibo o energia, è dunque al centro della strategia di crescita del Paese.
Non sorprende che tra le fonti più sviluppate ci siano le biomasse di origine vegetale, con il legno che pesa circa l’80% sulla produzione. Le foreste coprono l’80% del territorio; hanno contribuito in modo consistente in passato alla crescita del Paese, che si è però arrestata negli ultimi anni quando, insieme a settore ITC, ha subito una forte battuta d’arresto anche l’industria del legno e della carta. Oggi possono essere un nuovo motore di sviluppo insieme alle rinnovabili. Un esempio emblematico di questa transizione strategica è il pionieristico stabilimento per bioprodotti di nuova generazione di Metsa Fibre ad Äänekoski, nella Finlandia centrale, dove un tempo c’era una cartiera. «Il Governo – chiarisce Homanen – ha fornito un contributo di 32,1 milioni al progetto».
Oltre a biomasse e biocombustibili cresce anche l’eolico. Il solare rimane meno significativo, anche se ci sono interessanti previsioni di crescita per impianti su scala ridotta. Una quota significativa tra le rinnovabili occupa ancora l’idroelettrico, che fornisce circa il 20% dell’energia. Un’ulteriore espansione risulta però complessa, come conferma Visa Yliluoma, vicepresidente esecutivo di Veo, società che opera nella produzione e distribuzione di energia e impianti elettrici, con oltre il 50% del fatturato proveniente dalle rinnovabili: «In Finlandia – spiega – è quasi impossibile ottenere permessi per costruire nuovi impianti idroelettrici, perché la maggior parte dei corsi d’acqua non ha più margini di utilizzo in base a normative di qualche decennio fa».
Molte aziende del settore si concentrano nella regione di Vaasa, sulla costa occidentale, vero e proprio cluster energetico del Nord Europa specializzato nella ricerca e produzione di rinnovabili, da cui arriva tra l’altro il 30% dell’export tecnologico finlandese in questo ambito. Più in generale, l’industria si concentra intorno a poli di ricerca universitaria come Helsinki, Tampere, Lappeenranta , Turku e Oulu. Anche la regione di Lahti può vantare un solido know-how nelle tecnologie pulite.
Gli investimenti diretti esteri sono ovviamente ben accetti, i maggiori fattori di attrattività del Paese sono elencati ancora da Ilkka Homanen: «Il Governo finlandese – sottolinea – è “business-friendly” e il Paese ha infrastrutture sviluppate, forza lavoro qualificata e costi di esercizio competitivi. La burocrazia è minima e la Finlandia è uno dei Paesi meno corrotti al mondo secondo Transparency International. Le aziende straniere – aggiunge – possono beneficiare degli incentivi del governo agli investimenti e dell’accesso a una ricerca di avanguardia, frutto della cooperazione tra università e settore privato». Il settore “cleantech” è poi uno di quelli in maggiore espansione.
Tra gli incentivi introdotti da Helsinki per promuovere l’elettricità prodotta da fonti rinnovabili si possono citare innanzi tutto i sussidi per la costruzione di nuovi impianti, pari al 40% per l’eolico e il fotovoltaico e compresi tra il 30 e il 40% per le altre tecnologie, con il promotore del progetto che deve farsi carico almeno del 25% dei costi complessivi. Nel 2011 è stato introdotto un sistema di remunerazione con tariffe incentivanti, valido 12 anni, per i nuovi impianti.
Interessanti, perché indicativi della filosofia sposata da Helsinki e dell’interesse dei finlandesi per le rinnovabili, sono gli incentivi per il fotovoltaico garantiti ai clienti dalla società Helen di Helsinki. Gli utenti possono affittare pannelli solari a un costo mensile di 4,40 euro e ottenere poi il rimborso in bolletta del valore corrispondente all’energia prodotta dal pannello. «Al momento – spiega ancora Homanen – ci sono già state 2.500 richieste».